venerdì 30 settembre 2011

"Gli angeli di Lucifero", la storia intensa di una Milano nel mistero


Silvia Notarangelo
Roma - Per il suo romanzo d’esordio, il giornalista Fabrizio Carcano ha scelto di recuperare la leggenda del Diavolo di Porta Romana per dar vita a una storia intensa e ricca di colpi di scena, in cui la vita della Milano del 2009 si intreccia con quella, intrigante e misteriosa, della Milano esoterica del Seicento.
“Gli Angeli di Lucifero”, pubblicato da Mursia, si apre con la notizia della profanazione della tomba di Ludovico Acerbi, eccentrico nobile milanese, capace di guadagnarsi la fama di Diavolo, proprio in virtù dei suoi modi stravaganti. Apparentemente nulla di così eccezionale, forse un semplice atto vandalico.
E questa è anche la prima ipotesi formulata dal commissario Bruno Ardigò, propenso a chiudere rapidamente la questione.
Tutto, però, si complica quando, a distanza di pochi giorni, la città viene sconvolta da tre efferati omicidi. Un titolare di un’agenzia pubblicitaria, un immobiliarista e un medico perdono la vita sotto i terribili colpi inferti da una stessa mano. La scena del delitto è identica: i corpi massacrati con la lama di una spada e accanto a loro una versione, appositamente modificata, della celebre opera di Marco d’Oggiono, la Pala dei tre Arcangeli.
Le indagini, che inizialmente non avevano escluso alcuna pista, non possono che concentrarsi, ora, verso un’unica direzione. Gli omicidi hanno un movente comune. E anche gli ultimi, flebili dubbi vengono fugati quando, grazie al contributo di Federico Malerba, amico del commissario nonché brillante cronista, emerge, dal passato, un inquietante particolare. Le tre vittime sono discendenti di antiche famiglie milanesi che, in modi diversi, si erano inimicate niente di meno che il noto Marchese Acerbi. Il Diavolo stava forse sfogando, ora, la sua ira mai sopita? L’interrogativo sembra trovare incredibili conferme non solo dai filmati acquisiti da alcune telecamere, ma anche dalle parole dell’unico testimone. L’assassino ha un mantello nero, un cappuccio, indossa guanti e stivali ma, soprattutto, non ha un volto: “era bianco, era la morte, era terribile”.
Lucifero sembra, così, aver compiuto la sua vendetta, i tre “angeli” sono stati sconfitti. Ma il procedere delle indagini porterà alla luce una verità molto diversa da quella ipotizzata, i cui risvolti, davvero imprevedibili, non saranno, però, mai suffragati da prove certe.

Nessun commento:

Posta un commento