venerdì 14 gennaio 2011

"S.O.S Amore", perché cercare sempre l’impossibile?

Alessia Sità
ROMA – Se credete che Bridget Jones sia soltanto l’ultimo esempio di donna pasticciona, vi sbagliate completamente. Ancora più catastrofica, ma ugualmente simpatica e positiva è Chiara, la protagonista di “S.O.S Amore”, il romanzo di Federica Bosco edito da Newton Compton nella collana Anagramma.
Sul lettino del dottor Folli, ogni settimana, la segretaria trentacinquenne racconta tutte le proprie peripezie amorose dalle elementari in poi.
La sua vita è un totale disastro: una madre ansiosa, un padre superficiale che vive a Cuba, una sorella cinica, un’amica egocentrica e un capo per amante, che continua a illuderla con false promesse.
Con l’autostima pari a zero, Chiara è convinta di non meritare il vero amore.

Sin dall’adolescenza le sue storie si sono sempre rivelate una grande delusione, ma presto la nostra giovane eroina si renderà conto che non è necessario rincorrere l’impossibile, basta sapere guardare bene per capire che ciò che si desidera non è poi così distante da noi.
“S.O.S Amore” è un romanzo dedicato a tutte quelle donne che credono nei buoni sentimenti e che sono costantemente alla ricerca del grande amore, ma che nonostante tutti i buoni propositi del caso, continuano e si ostinano a rincorrere l’uomo sbagliato.
In modo ironico e divertente, Federica Bosco ci fa conoscere ancora una volta le mille sfaccettature dell’amore e conduce il lettore, che inevitabilmente si sente coinvolto nelle disavventure della protagonista, in un percorso introspettivo che lo spinge comunque a perseverare nella ricerca della felicità.

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